MONTAGNE E ITINERARI
BUCO DI VISO
H: 2.882 m - Durata: 3 ore - Difficoltà: 3/5
Interesse
Poco distante dalle pendici del Monviso, si trova il Buco di Viso, che fu il primo traforo alpino. La galleria fu fatta costruire tra il 1475 e il 1480 dal Marchese di Saluzzo Ludovico II, per permettere il passaggio più agevole alle carovane di muli carichi di sacchi di sale (il sale in quel tempo era quanto mai prezioso, quasi quanto le spezie dell'Oriente) ed altri prodotti, in questo modo si riuscì ad accorciare i tempi ed evitare pericoli più grandi riservati dal Colle delle Traversette.
Grazie al Buco di Viso si formò quindi una rotta commerciale chiamata comunemente "via del sale", tanto era l'importanza di questa merce.
Le difficoltà per forare quegli 80 metri di pietra viva che dividevano i due versanti delle Alpi furono certamente enormi. Gli uomini impiegati in questo faticoso lavoro utilizzarono "ferro, fuoco e aceto", un ingegnoso sistema per vincere la dura roccia con le sole mani.
Col passare di pochi anni anche il Buco di Viso subì la sorte di molte opere costruite per motivi pacifici. Diventò infatti una comoda via d'accesso per le truppe in transito verso l'Italia per portare guerra e morte alle nostre popolazioni. Anche il Pian del Re deve il suo nome alla sosta del Re di Francia, avvenuta durante la guerra del 1700-1714.
Naturalmente vicende storiche e naturali (frane e crolli) non resero tranquilla l'esistenza della galleria. Il traforo tra una frana e l'altra, rimase praticamente inagibile in forma continuativa per quasi due secoli al passaggio dei muli.
Nel 1907, grazie al Cai fu riaperta e dotata di un passamano di ferro per tutta la sua lunghezza al fine di favorire il passaggio dei viaggiatori del tempo.
Nel 1973, grazie al generoso contributo dei Lions Club di Saluzzo e Torino fu possibile riattivare il Buco di Viso.
Nel 1997, grazie ad un accordo bilaterale fra il Comune di Crissolo e la Mairie de Ristolas e soprattutto per l'interessamento di Associazioni quali il Rotary Club di Saluzzo e di Embrun e il contributo economico di Enti e Banche locali è stato possibile ripristinare nuovamente i 75 metri di galleria ora totalmente percorribile a piedi in tutti i suoi 75 metri di lunghezza.
Itinerario
Dal Pian del Re, dove nasce il Po, si prende il sentiero in direzione ovest che taglia a mezzacosta. Dopo i primi 6/700 metri ci si trova nel Vallone delle Traversette, mantenendo la destra si inizia a salire giungendo con alcune tornanti a Pian Armoine.
Il sentiero riprende a salire con numerose svolte sino a Pian Mait (il suo nome dalla forma, simile a quella del piano di una madia "Mait" in occitano alpino). Proseguendo si giunge alle Casermette, al di sopra delle quali una traccia sul terreno franoso porta all'ingresso del Buco (m. 2.882).
Per la sua visita, che si può effettuare agevolmente solo nei mesi estivi, è necessaria una torcia ed è consigliabile un caschetto di protezione. L'entrata italiana è senza dubbio più agevole di quella francese che è più piccola e stretta.
Si tratta di una gita piacevole e affascinante ricca di rimandi storici e poco faticosa.
Tempo medio di percorrenza: 3 ore (sola andata).